cosa succede ai nostri dati virtuali in caso di morte? tutto quello che c'è da sapere

Blog, social network, investimenti online
E' l'ora del "testamento digitale"

Bechini (Consiglio Nazionale del Notariato): «Utile affidarli a una persona di fiducia, attraverso un atto scritto»

cosa succede ai nostri dati virtuali in caso di morte? tutto quello che c'è da sapere

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E' l'ora del "testamento digitale"

Bechini (Consiglio Nazionale del Notariato): «Utile affidarli a una persona di fiducia, attraverso un atto scritto»

(Fotolia)(Fotolia)
Conti correnti online, profili sui social network, dati, fotografie in ambito cloud computing. Gli esperti la chiamano identità digitale. Con il progressivo accrescersi delle funzioni su Internet diventa sempre più importante conservare (e non disperdere) tutto ciò che ci appartiene e che è categorizzato in formato binario.

IL VUOTO NORMATIVO - Ma cosa succederebbe a questi dati (virtuali) in caso di morte (nostra o dei nostri cari)? Ugo Bechini, membro della commissione informatica del Consiglio nazionale del Notariato, parla a Corriere.it e lancia l'allarme su un tema su cui esiste un «preoccupante vuoto normativo», perché «in Italia non esiste una legislazione specifica», spesso non si è in grado di capire chi debba intervenire, soprattutto in tema di risparmio gestito online, ma anche per manoscritti e blog personali c'è una confusione che può esporre i familiari diretti del defunto a controversie con provider, finanziarie, banche, piattaforme per la gestione di contenuti.

IL TESTAMENTO DIGITALE - La soluzione - a ben vedere - può essere sintetizzata nella formula (evocativa) del "testamento digitale". Dice Bechini che «non bisogna farsi trovare impreparati e pianificare tutto nel minimo dettaglio, anche con la consulenza di un notaio per gestire il tema dell'eredità soprattutto per tutto ciò che ha valore economico». Per far sì che i nostri cari non si trovino ad essere invischiati in questioni legali di non facile interpretazione.

I SUGGERIMENTI - La prima discriminante è capire se tutti i nostri dati e i servizi online che usiamo sono basati in Italia. In caso contrario - dice Bechini - «è necessario recuperarli per tempo per non rischiare costose controversie internazionali». Soprattutto perché alcuni operatori stranieri (come i server online) prevedono che in caso di morte tutti i dati vengano distrutti. In caso la nostra volontà sia opposta è necessario farlo presente. «Altra cautela - spiega Bechini - è affidare a una persona di fiducia le nostre credenziali di accesso (username e password) con istruzioni chiare su cosa fare in caso di decesso» (ecco qui perché è necessario una sorta di testamento). Anzi sarebbe più corretto definirlo mandato post mortem, locuzione ammessa dal nostro diritto.

LE BARRIERE FISICHE - Allo stesso modo come si può operare in caso ci siano particolari documenti conservati in risorse fisiche, come computer, tablet, smartphone, chiavette Usb? Segnala Bechini che ci si può rivolgere, in questo caso, anche a servizi specializzati in grado di violare le protezioni, ma l'inconviente è che si tratta di operazioni costose, per cui è meglio muoversi anzitempo e affidarli a una persona di fiducia.

IL RISPARMIO - Sui conti correnti online, bisogna fare attenzione al grado di parentela, anche perché questi conti non sono nient'altro che estensioni di conti reali. Quindi in una coppia non sposata (in attesa forse di una rivoluzione in tema di diritti civili) saranno fratelli e sorelle del defunto a ereditare la somma presente sul conto (e non il partner di una vita, ad esempio). Ovviamente se manca un atto ad hoc, che espliciti minuziosamente le volontà della persona che è venuta a mancare.

Fabio Savelli -

12 luglio 2012 | 22:15